17.10.2024

Firmato un protocollo di intesa tra Guardia di Finanza e Ardis per controlli sui sussidi in Friuli Venezia Giulia

ll comandante Regionale della Guardia di Finanza Fabrizio Nieddu e il direttore generale dell'Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio (ARDiS) Pierpaolo Olla hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per sviluppare forme di collaborazione nelle azioni di controllo delle posizioni reddituali e patrimoniali dei soggetti beneficiari di sussidi universitari.

Questo passaggio permette di valorizzare, a livello locale, una collaborazione già in atto a livello centrale, in quanto sviluppata attraverso la recente sottoscrizione di un accordo quadro tra il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e il comandante generale della Guardia di Finanza Andrea De Gennaro.

Con il protocollo, la Guardia di Finanza del Friuli Venezia Giulia e l'ARDiS definiscono le modalità della collaborazione, nell'ambito delle rispettive finalità istituzionali, volta a rafforzare e rendere ancora più efficiente il sistema di prevenzione e di contrasto delle condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici connessi alle misure di sostegno e/o di incentivo erogate dall'ARDiS a tutela del diritto allo studio, con particolare riferimento a borse di studio e alloggi per studenti universitari.

Nell'ambito di un monitoraggio volto a garantire una maggiore tutela degli interessi della collettività, il protocollo delinea un sistema che, da un lato, ha un carattere di prevenzione, in quanto strutturato su chiare ed efficaci forme di controllo e, dall'altro, è teso a contrastare gli abusi mediante il vaglio di posizioni a rischio che, in caso di accertata insussistenza dei requisiti dichiarati, possono portare il richiedente a conseguenze anche di carattere penale, oltre che a vedersi revocati e a dover restituire immediatamente i benefici illecitamente ottenuti.

I due Enti, Guardia di Finanza e ARDiS, si uniscono in una comune strategia finalizzata a perseguire obiettivi di equità sociale, a tutela delle fasce sociali più deboli che hanno reale necessità delle risorse pubbliche messe a disposizione, garantendo così, con efficacia e incisività, il diritto allo studio stabilito dall'art. 34 della Costituzione, in virtù del quale "i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi

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