In cartellone da venerdì 31 ottobre a domenica 30 novembre 2014 con quattro variegate proposte, il Festival internazionale di Musica Sacra di Pordenone rinnova la sua capacità di incrociare tensioni diverse ed echi di tradizioni antichissime ora lasciati al loro originale aspetto, ora proposti nella rivisitazione di compositori più vicini al nostro tempo, ora presentati così come sono offerti nelle forme liturgiche della contemporaneità.
Il Festival di Musica Sacra di Pordenone quest’anno segue una traccia di riflessioni dedicate a “L’antico nel nuovo”.
Un percorso assieme a musicisti, artisti, studiosi, da ottobre 2014 ad aprile 2015, per raccogliere suggestioni e signifi cati di un tempo che sempre si rinnova. Oltre i concerti, infatti, la riflessione si arricchisce anche di un ciclo di seminari di approfondimento storico – artistico e della mostra su Franco Dugo.
Novità importante della 23. edizione del Festival è proprio la programmazione estesa a un importante omaggio espositivo: quello per l’artista goriziano Franco Dugo, cui sarà dedicata la mostra promossa dal CICP In collaborazione con il Comune di Sesto al Reghena, Franco Dugo. L’antico nel nuovo. Da Dürer Rembrandt Leonardo Vermeer arte che viene dall’arte, in programma dall’8 novembre all’8 dicembre 2014 nell’Abbazia Santa Maria in Sylvis di Sesto al Reghena.
Vedi tutte le info sulla mostra “Franco Dugo. L’antico nel nuovo. Da Dürer Rembrandt Leonardo Vermeer arte che viene dall’arte”
Sul piano musicale, questa edizione del festival propone una ricerca di un confronto tra nuovo e antico: da un lato alcuni capolavori della tradizione musicale europea rinascimentale e barocca, dall’altro una panoramica della produzione contemporanea (il Novecento storico, fino ai giorni nostri) sempre nel segno di un linguaggio che si ispira alla spiritualità quando non addirittura alla stessa forma musicale sacra.
Il festival sarà inaugurato venerdì 31 ottobre (ore 20.45, Duomo Concattedrale San Marco), dallo straordinario Slovenski Oktet, l’Ottetto Sloveno in organico cameristico, che proporrà le più grandi pagine della polifonia tardo-rinascimentale a confronto con quelle dei maggiori compositori per coro del Novecento. Domenica 16 novembre (ore 20.45, Duomo Concattedrale San Marco), sarà il violoncello a cimentarsi con la volontà di “cantare”, grazie a due artisti di altissimo livello internazionale, Carlo Teodoro violoncello e Germano Scurti bayan. Ancora l’ottetto, nella formazione più maestosa del Coro, con il raffinato progetto dell’Officium Consort, domenica 23 novembre, mentre a suggellare il cartellone, domenica 30 novembre (ore 11.00, Auditorium Centro Culturale Casa A. Zanussi) sarà il Quartetto d’Archi della Radiotelevisione albanese, impegnato in un confronto fra i Quartetti di Beethoven e di Shostakovich.